L’ultimo venerdì di novembre è ormai noto come “Black Friday” per gli acquirenti di tutto il mondo. Ma come è iniziato tutto questo? È stato il frutto di una brillante strategia di marketing o solo un caso fortuito? La risposta è un po’ entrambe le cose.
Perché si chiama “Black Friday”?
Il giorno che la maggior parte delle persone associa a shopping e offerte incredibili non è stato chiamato “Black Friday” con un significato specifico in mente. Non era una strategia coordinata per incrementare la spesa dei consumatori, ma piuttosto un fenomeno naturale. Poiché il Black Friday cade il giorno dopo il Ringraziamento, la maggior parte degli americani ha la giornata libera e, grazie al crescente consumismo legato alla stagione natalizia, si riversa nei negozi per anticipare gli acquisti di Natale.
Anche se alcuni pensano che il nome si riferisca al fatto che, grazie all’afflusso di clienti, le aziende sarebbero “in nero” – cioè in attivo per l’anno fiscale – la vera origine del nome è un po’ più oscura. Come accennato, nessuna azienda è direttamente responsabile della creazione del Black Friday come fenomeno commerciale. Il termine è stato coniato dai poliziotti di Philadelphia, che purtroppo non potevano prendersi la giornata libera a causa delle grandi folle di acquirenti che dovevano gestire.
Le aziende, invece, furono rapide a sfruttare questo afflusso, offrendo sconti competitivi per attirare masse enormi di clienti. Nonostante i tentativi di rinominare il giorno “Big Friday” per attenuare la connotazione negativa del termine originale, il nome “Black Friday” rimase, diffondendosi in tutta la nazione.
Il Black Friday oggi
Nei suoi anni d’oro, le persone si mettevano in fila per ore, a volte accampandosi davanti ai negozi il giorno prima, solo per accaparrarsi prodotti a prezzi stracciati. Oggi, la “festa dello shopping” ha raggiunto molti altri paesi, diventando un fenomeno mondiale e perdendo il legame esclusivo con il “giorno dopo il Ringraziamento”. Inoltre, il “giorno” si è trasformato in un “mese” di sconti e promozioni, probabilmente a causa di un cambiamento nelle abitudini dei consumatori.
Nonostante rimanga il giorno più affollato dell’anno per i negozi, la maggior parte delle persone fa acquisti online, riducendo l’urgenza di dover fisicamente prendere un articolo prima che lo faccia un altro cliente. Questo cambiamento ha portato a sconti meno estremi ma disponibili per periodi più lunghi; ad esempio, la promozione del Black Friday di Amazon dura due settimane.Basti dire che i grandi marchi e i negozi hanno davvero sfruttato al massimo questo fenomeno, inizialmente limitato agli Stati Uniti. Solo negli USA, si prevede che le spese durante le festività raggiungeranno tra i 979,5 miliardi e i 989 miliardi di dollari, con un incremento del 2,5%-3,5% rispetto al 2023. Sapere come sfruttare efficacemente questo mercato e raggiungere un pubblico più ampio è fondamentale. La storia del “Black Friday” è un caso di studio potente su come il miglior tipo di marketing, a volte, derivi dall’ascolto di ciò che il consumatore desidera, anziché dirgli di cosa ha bisogno.